Un sistema istituzionale in crisi. “Un triangolo avvelenato” scrive Luigi La Spina su La Stampa del 21.07.2007 commentando l’accordo tra governo e sindacati dei lavoratori sull’abolizione dello “scalone” e l’aumento graduale dell’età pensionabile. La Spina, preoccupato della crisi cui andrebbe incontro il sindacato se dovesse essere scavalcato nel Parlamento e nel Paese dalla sinistra conservatrice, afferma: “la mossa potrebbe produrre un esito strategico catastrofico: qualsiasi modifica parlamentare non potrebbe essere accettata dal sindacato che si troverebbe scavalcato in maniera clamorosa e, nel contempo, non si vede come la riforma possa essere approvata al Senato , così com’è, visto che, persino con la fiducia, non vengono assicurati i voti necessari”. Continua La Spina: “all’orizzonte si profila, nella sostanza, lo stesso scenario del ’98, quando il primo governo Prodi prima rischiò la crisi sulle 35 ore settimanali e poi cadde sulla legge finanziaria. Ma, questa volta in gioco non è solo un esecutivo, peraltro già in affanno su molti fronti, ma il ruolo del sindacato. Se la sinistra massimalista dimostrasse, nei fatti, di avere raggiunto il risultato che, in Italia, non è mai riuscita a ottenere, cioè la rappresentanza “politica” degli interessi dei lavoratori, le conseguenze sarebbero importanti”. È un paradosso che ci si debba preoccupare delle sorti del sindacato e non di quelle del governo, ma tant’è in un contesto in cui è diventato sport nazionale sparare su Prodi e, poi, meravigliarsi che la sua popolarità diminuisca.
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