Secondo Bersani e Speranza, due noti esponenti della minoranza del Partito democratico (PD), l’abrogazione dell’Imposta municipale unificata (IMU) viola l’art. 53 della Costituzione e, ovviamente, usano questo argomento per criticare la scelta del premier nonché segretario del PD. Si sono scatenate subito delle pesanti critiche nei confronti dei due esponenti del partito del premier. È intervenuto pure il costituzionalista Michele Ainis dalle colonne del Corriere della Sera (19-10-15) per dire che i due esponenti sbagliano a cercare la progressività nella singola imposta. È vero la progressività va ricercata nell’insieme del sistema tributario ma –aggiungo io – anche nel sistema fiscale complessivo perché, in pratica, un sistema proporzionale o, nel caso estremo, regressivo può essere corretto e reso progressivo se la spesa pubblica – ed in particolare – i trasferimenti fossero costruiti in modo fortemente progressivo, ossia, andassero a beneficiare esclusivamente i soggetti e/o le famiglie con i bisogni più impellenti. Viceversa un sistema progressivo di prelievo – in formale rispetto del comma 2 dell’art. 53 della Cost. – potrebbe essere in fatto contraddetto ossia, reso regressivo da un sistema di trasferimenti che andasse a prevalente beneficio di persone e/o famiglie con redditi e patrimoni medio-alti.
Infatti sono superati i tempi in cui nei manuali di scienza delle finanze si sosteneva che la progressività si coniugava meglio con le imposte sul reddito personali mentre le aliquote proporzionali si addicevano alle imposte reali su singoli cespiti. Oggi elementi di progressività sono introdotti anche nelle imposte reali di tipo patrimoniale e in quelle indirette. Anche l’IMU porta una forma di progressività: quella elementare per detrazione. Ma è a tutti gli effetti un’imposta progressiva. Lo era ancora di più l’ICI che prevedeva aliquote differenziate per i residenti e i non residenti.
Sono superati i tempi in cui le imposte indirette sui consumi erano ad aliquota proporzionale fissa o eguale per tutti e , perciò, fortemente regressive rispetto al reddito. Oggi l’Imposta sul valore aggiunto prevede dei consumi fuori campo e/o esenti e, in più, aliquote ridotte, normali e maggiorate. Nel passato alcuni consumi c.d. di lusso venivano sottoposti ad un’aliquota maggiorata del 38%. Discorso analogo vale anche per le imposte di fabbricazione e/o accise che sono graduate anche in relazione al grado alcoolico e alla qualità del prodotto.
Facendo una valutazione di insieme sul sistema tributario che, come noto, prevede diverse decine di imposte. Una volta si valutava la progressività sulla base del rapporto tra imposte dirette (tendenzialmente progressive) e quelle indirette (tendenzialmente reali e proporzionali) : se prevaleva il gettito delle prime, il sistema era progressivo ; se prevalevano le seconde il sistema era regressivo. Se come abbiamo visto elementi di progressività sono introdotti in diverse imposte, occorrono analisi più attente per valutare la progressività del sistema. Anche perché essa va valutata non solo rispetto al reddito dichiarato – come erroneamente sostiene Ainis – ma anche ai cespiti di tipo patrimoniale di cui il soggetto è in possesso. Il comma 1 dell’art. 53 non parla di reddito ma di capacità contributiva che è nozione ben diversa. Anche perché nel sistema sono previste ben sei categorie di reddito diverse, le loro definizioni sono diverse; i metodi di accertamento e di riscossione sono diverse e, soprattutto, il grado di adesione al sistema dei titolari delle varie categorie di reddito sono diversi. Alcuni possono evadere e altri no.
Sembra intuitivo che è più facile arrivare ad un sistema tributario progressivo se anche le imposte di tipo patrimoniale compresa quelle sui trasferimenti e di successione abbiano aliquote progressive sia pure moderate che non farlo affidando la progressività solo all’imposta sul reddito.In questi termini, le critiche di Bersani e Speranza sono fondate e sbagliano coloro che, a vario titolo, criticano o arricciano il naso a causa della loro affermazione apparentemente estremistica.
PS: Ho condotto il discorso sull’IMU perchè le persone citate e la stampa per lo più parlano di IMU. In realtà questa nel 2013 è stata sostituita dalla imposta sui servizi locali indivisibili TASI e il discorso va riferito a quest’ultima imposta.