Diario della crisi 190813

Dopo l’annuncio della crisi di governo prima da parte di Salvini e immediatamente dopo del Presidente Conte, si scatena la fantasia di giornalisti e osservatori vari circa la sua possibile soluzione: elezioni subito come richieste dal leader della Lega con grande sfacciataggine e arroganza; governi di scopo, governi istituzionali, governi tecnici; governi con compiti limitati: approvazione della legge finanziaria 2020 evitando l’aumento dell’IVA – proposta approvata da quasi tutti; approvazione della riduzione del numero dei parlamentari – su cui mi sono espresso precedentemente; ecc..  Quasi tutti chiedono elezioni anticipate dopo appena 16 mesi dalle elezioni, ma interviene saggiamente Grillo in maniera secca e determinata opponendosi a tali ipotesi. Ovviamente non decide neanche lui ma come Lord protettore del M5S il suo parere ha un grande significato politico. Lo raccoglie subito il Senatore Renzi che lo condiziona all’approvazione della legge finanziaria e possibilmente a una nuova riforma del sistema elettorale.

L’altro ieri grande sorpresa: inversione a U del PD di Zingaretti: no allo scioglimento delle Camere purché ci si metta d’accordo con i 5S su un programma di legislatura ampio e condiviso. Secondo me, è da apprezzare il ravvedimento del PD ma chiedere un programma siffatto è come chiedere la luna nel pozzo tali e tante sono le differenze programmatiche tra i due partiti. E per superarle serve molto tempo e tanta buona volontà. Voglio sperare che quella di Zingaretti non sia solo una proposta tattica o addirittura provocatoria. Ricordo che in Germania qualche tempo fa i partiti che sostengono la Merkel e la SPD dopo le elezioni di settembre impiegarono circa tre mesi per raggiungere un accordo sotto Natale.

Noi non abbiamo tutto questo tempo e sarebbe un successo enorme se si riuscisse a lasciare fuori dal governo l’On. Salvini neutralizzando la sua smodata ambizione, proporre un italiano colto e preparato per la Commissione europea, varare la legge finanziaria per il 2020, cercare alleanze con altri Paesi membri dell’Unione e dell’eurozona per riformare il Regolamento di Dublino sulla distribuzione dei migranti e per la riforma del Patto di stabilità e crescita. Con l’economia tedesca in forte rallentamento e con il fatto che i 5S hanno votato anche loro per la nuova Presidente della Commissione europea Ursula von Der Layen aumenterebbero le probabilità di arrivare ad una manovra maggiormente espansiva che aumenterebbe la sostenibilità del nostro debito pubblico. A tale scopo bisogna spiegare ai 5S che oggi le priorità assolute sono la crescita del PIL e dell’occupazione, la stabilità finanziaria e l’isolamento della Lega che accarezza l’idea dell’uscita dall’eurozona se non proprio dall’Unione europea. Bisogna spiegare al PD di Zingaretti che con l’alternativa “tutto o niente” non si va da nessuna parte. La politica è l’arte del possibile e questa si fonda su ragionevoli compromessi. Mentre un nuovo governo M5S, PD e altre formazioni che hanno a cuore la democrazia costituzionale in questa Italia lavorano a risolvere i problemi più urgenti, si possono organizzare gruppi di lavoro, conferenze programmatiche possibilmente congiunte delle forze che sostengono il governo per smussare i punti più contrastanti dei diversi programmi delle diverse parti politiche con onorevoli compromessi operati in nome del bene comune. La teoria dei giochi e l’esperienza insegnano che la strategia di un giocatore non può non tener conto della strategia dell’altro e/o degli altri. Qualcosa che Salvini, preso dal delirio di onnipotenza, probabilmente non ha capito.    

Enzorus2020@gmail.com

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