Quattro ore di guerriglia urbana a Roma.

I novax e alcuni partiti di centro-destra che li assecondano vedono il green pass come uno strumento a sostegno della dittatura sanitaria. Falso. Il green pass come la mascherina, il distanziamento, la limitazione degli ingressi in locali piccoli, ecc.. sono  accorgimenti pratici consigliati al Governo dal Consiglio Tecnico scientifico che mirano ad evitare la vaccinazione obbligatoria ma, allo stesso tempo, assicurare il massimo di mobilità consentito dalla Pandemia. Ma questo i novax  non lo capiscono. Il problema da risolvere è quello di coniugare sicurezza sanitaria della collettività e sicurezza del lavoro. Come già detto, la via più diretta sarebbe stata quella di stabilire il vaccino obbligatorio ma per via  dell’opposizione di Salvini e della Meloni (che difendono a spada tratta un malinteso principio di libertà individuale) si è scelto uno strumento intermedio come il green pass per agire in modo graduale ed in parallelo con i progressi della vaccinazione. Si noti che  graduali sono state le riaperture di tante attività dopo la chiusura generalizzata di tutte quelle attività che non erano strettamente necessarie per la sopravvivenza quotidiana.Come succede spesso in materia di scelte collettive si condividono gli obiettivi ma non si è d’accordo nella scelta degli strumenti per perseguirli. Ora in democrazia e in condizioni normali si confrontano i meriti e i demeriti delle varie proposte, i costi e i benefici dei vari strumenti, si raggiunge un accordo e si va avanti. Normalmente si vota a maggioranza. L’Italia non è un paese normale e, alla emergenza pandemica strada facendo si è aggiunta una emergenza politica che il Presidente Mattarella ha risolto ricorrendo al Governo tecnico di Mario Draghi a cui hanno aderito tutti i principali partiti tranne Fratelli d’Italia. Salvini gioca a fare il partito di lotta e di governo e, in una situazione di permanente polarizzazione delle forze politiche, il governo stenta ad ottenere il consenso per varare provvedimenti largamente condivisi. Specialmente se alcune forze politiche fingono di resistere ad una presunta dittatura sanitaria cianciano di gravi violazioni delle libertà individuali.  In un Paese a bassa coesione sociale e con partiti in permanente campagna elettorale, incapaci di formare una nuova maggioranza dopo la caduta del Governo Conte-2, è da registrare positivamente anche il fatto che le parti sociali hanno trovato una convergenza con il governo sul green pass che, in forma più allargata di quella attuale, entrerà in vigore il 15 ottobre p.v..

Detto accordo non va bene a frange estremiste che ieri (sabato 9 ottobre) a Piazza del Popolo a Roma si sono ritrovate – non casualmente insieme – a forze neofasciste che perseguono ben altri scopi del tutto illegittimi. Va detto e ribadito che la dimostrazione del dissenso in democrazia è del tutto legittima e garantita dalla Costituzione purché non utilizzi la violenza e non miri a sovvertire le istituzioni. Quello che è successo ieri a Roma è che, dopo i comizi a Piazza del Popolo, la manifestazione non si è spontaneamente sciolta e tutti sono tornati a casa. È successo che un primo grosso gruppo di manifestanti si è diretto verso Palazzo Chigi e Montecitorio sedi del Governo e della Camera dei Deputati. Hanno sfiorato l’obiettivo ed è stato prontamente allontanato dalla polizia in assetto anti sommossa ma lo scontro non è finito perché la guerriglia si è solo sposata nelle strade vicine con barricate improvvisate, lanci di bombe lacrimogene, utilizzo di idranti e qualche pestaggio. Per fortuna senza morti perché la polizia non ha accolto tante provocazioni.

Un secondo gruppo di manifestanti ha seguito un percorso diverso prima a Piazzale Flaminio con il tentativo di rovesciare un furgone della Polizia e poi proseguendo fuori delle Mura Aureliane ha raggiunto indisturbata la sede nazionale della CGIL a Corso d’Italia dove sfondando  la porta di ingresso , buttando giù un cartellone con l’immagine di Luciano Lama che richiamava il centenario della sua nascita, fracassando i vetri di alcune finestre sono entrati nel  piano rialzato dove c’è la portineria e altri uffici con i server e i collegati computer della CGIL. In diretta TV in molti abbiamo visto scene di bestiale violenza contro tre agenti della polizia con spranghe e bastoni fasciati dal tricolore nazionale e lancio di una grossa telecamera ed altri pesanti oggetti. Anche qui sono prevalse le azioni dei neofascisti di Forza Nuova costretti a sgomberare e a cessare le devastazioni quando in ritardo sono sopraggiunti i rinforzi della Polizia.

Seguendo questi eventi in diretta TV, mi si è consolidato il convincimento che le autorità di polizia non hanno saputo gestire bene i percorsi dei due gruppi di in cui si sono divisi i partecipanti alla manifestazione di Piazza del Popolo in particolare il secondo. Hanno lasciato arrivare il primo gruppo sino a Palazzo Chigi. Non hanno sorvegliato affatto il secondo specialmente dopo il primo scontro a Piazzale Flaminio. Non potevano pensare che andassero a passeggiare a Villa Borghese. Il secondo gruppo non ha avuto alcuna difficoltà a fare quello che ha fatto profanando la sede nazionale della CGIL sguarnita, di una Confederazione che ha una storia gloriosa di difesa dei diritti di tutti i lavoratori e della democrazia. Alcuni commentatori hanno visto una prima analogia con gli assalti alle Camere del lavoro da parte delle squadracce fasciste del 1921 a fronte di una classe politica liberale che pensava che l’accesso al governo di Mussolini avrebbe fatto cessare la violenza fascista. Certo l’analogia è forte ma ingannevole come il paragone con l’assalto al Congresso deli Stati Uniti non ostacolato dal Presidente Trump.   In Italia oggi la situazione è molto diversa. Quasi tutte forze politiche per quanto deboli sono antifasciste e nella storia di questa Repubblica e nelle varie crisi degli anni ’60 e ’70, della strategia della tensione, negli anni del terrorismo nero e rosso degli anni ’70 e ’80, la CGIL e le altre Confederazioni da protagoniste hanno saputo fare barriera con le altre forze democratiche a difesa della Repubblica e della democrazia. Non molleremo e questa volta non siamo soli. Abbiamo dietro anche la maggior parte dei Paesi dell’Unione europea.        Enzorus2020@gmail.com

   Post scriptum: Sabato 9 ho potuto seguire la diretta Rai News 24 solo dopo che si era conclusa la manifestazione di Piazza del Popolo. Nei giorni scorsi tutti abbiamo appreso che Giuliano Castellino uno dei leader di Forza Nuova già dal palco aveva annunciato che era loro intenzione di andare all’assalto della CGIL.  Anche a Piazzale Flaminio lo stesso Castellino interloquendo con un poliziotto chiedeva che gli venisse consegnato Landini altrimenti sarebbero andati a prenderselo direttamente. Quindi la polizia e i suoi capireparto in loco erano bene al corrente di quali fossero le intenzioni di Forza nuova ma  hanno fatto  poco o niente per fermarli o per mandare 50 poliziotti a difesa della sede nazionale della CGIL.  Quindi si conferma quello che ho scritto sopra.