Il 29 gennaio u.s. è morto Oscar Luigi Scalfaro a 93 anni. Un grande Presidente che ha difeso sempre la Costituzione, la Repubblica parlamentare e che ha gestito anche Lui una fase difficile della nostra Repubblica in un passaggio particolarmente delicato. Nel dicembre 1994, dopo appena sei mesi dalla vittoria elettorale, si sfascia la coalizione di Berlusconi. Questi chiede elezioni anticipate. Scalfaro un democristiano conservatore le rifiuta, apre le consultazioni e trova una maggioranza diversa per il governo Dini con l’appoggio dei PDS, LN e PPI. Il Polo si astiene benevolmente. L’ex Direttore generale della Banca d’Italia approva una seconda e più incisiva riforma delle pensioni dopo quella di Amato.
Nell’autunno 2011, di nuovo, si sfascia la maggioranza che sosteneva il governo Berlusconi. Questi non chiede le elezioni anticipate perché sicuro di perderle. Al Quirinale c’è ora Il Presidente Napolitano, ex comunista. Cosa fa? Lo accontenta. Lo mantiene in carica per fargli approvare la legge di stabilità e poi, senza un formale passaggio parlamentare, quindi, una crisi extraparlamentare secondo una vecchia e abusata prassi italiana. Il Presidente Napolitano nomina il Prof. Monti prima senatore a vita e, di intesa anche con Berlusconi, il giorno dopo Capo del governo di tecnici con tangibile connotazione cattolica. Era stato esplicito l’attivismo della Chiesa nelle settimane precedenti. Sostanziale la continuità di linea economica e finanziaria con il governo precedente nell’adesione acritica alle prescrizioni – secondo alcuni sollecitate dallo stesso Berlusconi a luglio – della famigerata lettera della BCE del 5 agosto – mantenuta segreta per oltre un mese.
Allo scopo di adempiere con la massima diligenza alle discutibili indicazioni di Trichet e Draghi, il premier Monti aggiunge un’altra manovra (la quinta dell’anno!) c.d. salva Italia a quella di agosto abborracciata direttamente da Berlusconi senza fattiva collaborazione da parte del suo Mef Tremonti. A gennaio il premier Monti passa prontamente alla fase due e aggiunge il decreto c.d. cresci Italia. Dopo che gli effetti cumulati delle manovre precedenti stanno facendo sprofondare l’economia italiana in una seconda recessione dopo quella pesante del 2009 (-5,5 punti di PIL), con il decreto cresci Italia il governo Monti si esercita in un futile esercizio di rianimazione.
Ma bisogna ammetterlo, il premier Monti ha di certo riconquistato credibilità con i leader di Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, tutti di centrodestra e con lui largamente omogenei. Il paradosso italiano è che il governo Monti è sostenuto e partecipato anche dal Partito Democratico. Qualcuno ha detto in questi giorni che anche il governo Dini fu sostenuto in primis dal PDS e poi questo vinse le elezioni. Personalmente non scommetterei un euro sulla vittoria del PD nello scenario che si profila per la Primavera del 2013 con l’economia ancora in recessione , disoccupazione e inflazione molto più alte di quelle attuali. Gli elettori avranno più fresca la memoria dei sacrifici subiti inutilmente.