Da anni ormai un gruppo, per la verità sparuto, di leader ed intellettuali di sinistra sostengono il progetto del partito democratico. L’idea sarebbe quella di superare vecchi steccati e vecchie divisioni che non hanno più senso dopo il crollo dell’ Unione sovietica, la fine della guerra fredda e della contrapposizione Est-Ovest e, non ultimo, l’ affievolirsi del dibattito ideologico tra destra e sinistra. L’idea ha trovato qualche eco anche nello schieramento di centrodestra all’interno del quale, di tanto in tanto, si vocifera di un Partito unico dei moderati. L’appannarsi dell’immagine del leader della CdL da un lato, ed il varo della nuova legge elettorale con cui voteremo il 9 e 10 aprile, hanno indotto tutti a soprassedere e rinviare a tempi migliori. Il comune denominatore delle due proposte di ristrutturazione degli schieramenti di centrosinistra e centrodestra sarebbe quello di facilitare il funzionamento del maggioritario.
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