Nel secondo DL Sviluppo o nuovo piano per la crescita, ovviamente, è incluso il SUD. Non si lamentino i meridionalisti scettici. A Bruxelles Tremonti ha trovato il tempo di salvare anche il Sud oltre che il fondo salva Stati. Nel week end scorso – raccontano i cronisti – mentre era impegnato con i lavori dell’Eurogruppo, Tremonti ha trovato il tempo di telefonare al Presidente della Commissione Barroso e gli avrebbe detto che venti milioni di meridionali vivono peggio che in Portogallo. Da qui l’esigenza di coinvolgere l’Unione nel rilancio dell’economia meridionale. In attesa della Banca per il Sud, il governo italiano quindi rilancia per l’ennesima volta il suo piano per il Sud, non a caso, ora definito EuroSud
Ma che cos’è Eurosud? È una delle tante misure di rilancio a “costo zero”. L’ennesima trovata di un prestidigitatore? No. Secondo le corrispondenze da Bruxelles, si tratta di una revisione strategica delle agevolazioni per il Sud. Rectius, si tratterebbe di modificare il meccanismo di coofinanziamento. Se ho capito bene, l’Italia non chiede all’Unione di fare di più in termini di fondi c.d. strutturali da assegnare alle Regioni. L’Italia sta dicendo alla Commissione che il governo nazionale si chiama fuori dal meccanismo di cofinanziamento delle regioni arretrate. L’Italia non sta chiedendo per il Sud una deroga alla disciplina penalizzante dei c.d. aiuti di stato magari per prevedere incentivi più incisivi alle imprese che vanno a investire al Sud. No il governo del Nord e Tremonti (protetto e ricattato dalla Bossi) vorrebbero passare la patata bollente del Sud all’Unione. Così la finiamo una volta per tutte con le polemiche sull’utilizzo dei fondi FAS nel 2008 stornati dal Sud al Nord per pagare le multe UE sulle violazioni alla normativa sulle quote latte dei produttori “padani” protetti dalla Lega.
Il Sud è una questione europea e veda l’Unione quello che può o deve fare per i venti milioni di italiani che stanno peggio dei portoghesi. Posso essere d’accordo che sul fatto che il Sud – come tutte le altre aree arretrate – sono un problema europeo e che la politica regionale della UE deve essere rilanciata anche secondo le indicazioni del c.d. Rapporto Barca, ma non mi risulta che il governo italiano di recente abbia fatto grosse battagli per l’incremento dei fondi strutturali e per la coesione sociale. Per questi motivi, ho l’impressione che EuroSud, come misura per la crescita a costo zero, possa rivelarsi come una trovata geniale di Tremonti per liberare risorse a sostegno dell’economia del Nord. Ora tenuto conto che nessuno a livello UE – neanche il governo italiano – vuole aumentare il bilancio comunitario, che l’allargamento ha portato allo spostamento del baricentro ad Est, che alcune regioni meridionali italiane stanno relativamente meglio di altre regioni periferiche, la Commissione e il Parlamento della UE , alle prese con la definizione delle Prospettive finanziarie 2014-20, potrebbero prendere al balzo la proposta italiana del governo italiano e tagliare o ridurre sul serio i fondi se non per tutte quanto meno per alcune regioni meridionali. Una prospettiva certamente non esaltante per il Sud.
È vero che i soldi vengono spesi male e in ritardo ma è anche vero che il governo nazionale non ha risorse per accompagnare quelle provenienti dall’Unione e che le Regioni non riescono a programmare. Se non ci riescono per incapacità proprie, si crei un’agenzia nazionale di supporto per lo sviluppo del territorio meridionale come propone da tempo la Svimez ma il governo non assuma iniziative a livello UE che potrebbero rivelarsi controproducenti. Non ultimo, c’è un problema serio di concertazione a livello nazionale ed europeo. Una tale iniziativa è stata concordata con le Regioni meridionali? È stata concordata con tutti gli altri governi dei paesi affetti da squilibri territoriali? O si tratta dell’ennesima iniziativa di un ministro creativo e illusionista?