2-3 osservazioni sull’analisi di Carlo Galli sull’università “svuotata”.

Sono d’accordo su tutto tranne che su 2-3 punti: 1) non c’è correlazione necessaria tra liberalizzazione degli accessi e progressivo degrado dell’Università se si introduce una rigorosa selezione di ingresso alle varie Facoltà; 2) nel degrado avrà giocato anche il “conservatorismo dei baroni” ma anche la demagogia dei politici. Tuttavia, la causa fondamentale, secondo me, sta nel fatto che la società e l’economia (composta per lo più da PMI) non valorizzano il merito: i laureati non servono a niente; 3) i governi di C-S e di C-D degli ultimi 40 anni non hanno mai spinto l’economia verso il pieno impiego e, quindi, è sempre mancato il contesto in cui valorizzare le conoscenze acquisite. In dette circostanze, la qualità media del laureato non interessa nessuno: non i docenti disimpegnati e bistrattati, non le famiglie che parcheggiano i figli all’Università, non i governi dalla veduta corta.