Imprese private non riescono a riscuotere le bollette (fatture) dai loro clienti. Gli oneri di sistema incorporati nella tariffa vengono addossati sulla generalità dei consumatori che le loro bollette le pagano regolarmente. Questi ultimi pagano due volte. Niente di nuovo sotto il sole. E’ quello che avviene anche per le imposte dirette e indirette in generale. Ci sono gli evasori totali e parziali che non pagano. A parità di spesa pubblica o si recupera il gettito aumentando le aliquote su quelli che pagano oppure si aumenta il debito pubblico. Vedi anche il caso dell’assicurazione obbligatoria sulle auto. Aumentano gli incidenti anche simulati e le assicurazioni aumentano i premi su tutti anche su quelli che non hanno provocato incidenti. Si tratta di distribuzione perversa degli oneri generosamente tollerata dallo Stato. L’altro caso recente citato dall’ARERA è quello del canone RAI-TV. La riscossione è stata affidata alle imprese che distribuiscono energia elettrica perché presumibilmente tutti quelli che consumano elettricità utilizzano un apparecchio TV. In questo caso pagano anche quelli che la TV non ce l’hanno. Anche qui si tratta di un caso di cattiva regolazione. Torniamo al caso dell’ARERA che chiamata in causa dai giornali e da associazioni di consumatori ieri ha pubblicato un comunicato oggi ripreso dal Sole 24 Ore che ho condiviso su Facebook.
L’ARERA precisa che gli oneri di sistema sono una imposta indiretta e se così “i meccanismi di riscossione devono dunque operare secondo il principio generale dell’obbligo di esazione dell’imposta, per assicurare il rispetto degli obiettivi di interesse generale definiti del decisore politico. Con lo scopo di assicurare al sistema – anche nel caso di morosità diffusa – il gettito complessivamente dovuto, l’Autorità ha costruito un adeguato sistema di garanzie a carico delle società di vendita a copertura di eventuali morosità”. Tale sistema è stato contestato da alcune delle imprese distributrici di energia e scardinato da certa giurisprudenza che ha confermato il principio generale per cui gli oneri vanno addossati al consumatore finale ma ha ritenuto illegittimo il sistema delle garanzie per cui alcuni pagano due volte. L’Autorità non aveva alcun titolo per imporre tale sistema. Censurata ma non vinta, l’Autorità si difende dicendo che “dovendo da un lato garantire l’effettiva esazione degli oneri complessivi e dall’altro lato non potendo più assicurare il versamento di tali oneri da parte dei venditori – non ha potuto che adottare il meccanismo prefigurato dalla deliberazione n. 50 del 1 febbraio scorso”. Con una sua delibera l’ARERA fa quello che lo Stato fa con leggi formali anche se di dubbia legittimità costituzionale quando scarica sui contribuenti onesti le imposte non pagate dagli evasori.
L’ARERA aveva alternative? Anche l’IVA e le accise sono imposte indirette. Come procede in casi di morosità o mancato adempimento l’Agenzia delle entrate? Azionando le procedure coercitive di riscossione nei confronti delle imprese ma non addossando le imposte non versate su altri consumatori. Questa ultima operazione implicitamente o esplicitamente la può fare solo il legislatore. Ne consegue che in questo caso l’ARERA ha cercato di protegge le imprese inadempienti e non i consumatori. E se l’Autorità in qualche modo è autorizzata a farlo siamo davanti a tre fallimenti: quelli del mercato e dello Stato e dell’autorità amministrativa c.d. indipendente.
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