Un’insolita lettura offre Lucio Russo nell’originale studio L’America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo (Mondadori Università, 2013) presentando una singolare vicenda. Riprende un “grossolano” errore di Tolomeo che avrebbe ingenerato un fraintendimento geografico. Sostiene infatti una integrazione delle effettive condizioni di conoscenza del mondo mediterraneo, sottolineando come la conquista romana abbia provocato il crollo di precedenti conoscenze.
Il ragionamento rimette in causa, cioè in discussione, la stessa condizione della conoscenza della nostra civiltà, ricondotta al pensiero remoto dell’antichità. Il libro muove dai rapporti tra evoluzione psicologica ed evoluzione culturale in rapporto alla questione propria del determinismo biologico. La storia del vecchio mondo si rivolge alla prima civiltà urbana, riconnettendosi così alla nascita della scrittura, la forma destina a caratterizzare il nostro primo mondo conosciuto.
D’altronde il tema viene trattato dal grande studioso in riferimento alle diverse civiltà, da quella europea nei Balcani alla Mongolia e al progredire della autentica civiltà cinese. Si può un valore attribuire alle prime spedizioni dei Vichinghi oltre Atlantico? era possibile in quei lontani tempi traversare quel mare così impervio? Sussistono tuttavia tracce remote di quei lontani eventi. Le ricche ricerche di Russo consentono di acquisire una più precisa conoscenza delle vicende di quei tempi – in parte ancora oscuri – e sulla possibilità e capacità di traversare gli oceani. Viene citato tra l’altro il Sommario della storia naturale dei “Las Indias”, come scriveva nel Cinquecento Gonzalo Fernandez de Oviedo. Ma l’importanza degli approfondimenti di Russo è nell’acquisizione di una ampia serie di dati biologici riguardando sia le popolazioni Maya che gli Aztechi. Significative le tracce archeologiche richiamate da tanti diversi studi.
La fede nel progresso viene spesso messa in dubbio nel succedersi degli eventi materiali del secondo secolo prima di Cristo, malgrado le avanzate ricerche dirette a meglio spiegare il corso di antiche vicende. Difficoltà di compenetrazioni in quelle realtà che Russo supera con straordinaria capacità investigativa e con la citazione di significative testimonianze, risalendo ai tempi di Omero, come rileva proprio dall’Odissea. Sono le intuizioni dei greci e poi dei latini ad avere aperto nuove possibilità di comprensione di quelle antiche esperienze specie quando entrarono in gioco principi scientifici, che superavano vecchie conoscenze, date per sicure malgrado talvolta la loro genericità.
Il superamento della teoria eliocentrica ha cambiato le versioni che si sono quindi succedute tra gli studiosi. Tutti i nomi citati riconducono da un lato ad una antichità ascosa dall’altro a testimonianze più vicine, a cominciare almeno dall’epoca rinascimentale.
Se Tolomeo era certo delle sue convinzioni, le stesse esperienze dei navigatori hanno contribuito a modificare “certezze” non accertate ancora sufficientemente. Le successive modificazioni del pensiero su questi ardui temi rivelano incertezze e nuove certezze che possono ingenerare sempre nuovi dubbi. E si vede come intervengano modi di vedere il passato secondo metodi così diversi dagli attuali sistemi di interpretazione. Su tutti questi ardui temi Russo fornisce una serie di informazioni di grande interesse storico e di precisa individuazione scientifica. Dalle “dimensioni” della Terra per secoli ritenute certe ad una successiva tesi del “rimpicciolimento” si aprono al lettore una serie di “probabilità” ora non più in discussione. E anche chi non è in grado di comprendere esattamente l’importanza delle singole affermazioni attraverso i tempi ritiene oggi ancora più sorprendente il susseguirsi di visioni che riescono, di volta in volta, a reinterpretare antiche conoscenze e credenze, fedi date, di volta in volta, come certezze.
Ed il merito principale di questo importante studio è proprio quello di aver fatto luce su tali fondamentali punti di osservazione di carattere universale che dalle fonti classiche giungono alle più moderne “soluzioni” che oggi si ritengono valide su tali complesse questioni. Al lettore non sufficientemente preparato al riguardo (come è l’estensore di queste note), non resta che richiamarsi alle “soluzioni” qui offerte, e insieme ai problemi tuttora aperti, come dimostra la storia della scienza. Una straordinaria serie di approfondite bibliografie specialistiche forniscono la base per intessere ulteriori interazioni riguardanti diversi settori disciplinari impliciti in questo ampio, eccezionale, panorama illustrato da Russo con straordinaria chiarezza esplicativa.
Ecco perché riteniamo utile fornire questa segnalazione.
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